Pinacoteca Civica Vittore Crivelli

La Pinacoteca Civica, inaugurata nel 1998 nelle sale dell’ex convento dei Filippini (palazzo dalle forme solide ed austere edificato nel corso del Settecento), espone una ricca collezione di dipinti su tela e su tavola, testimonianze figurative della vita religiosa e della storia cittadina dal XV al XVIII secolo.


La collezione, nata dalla concentrazione di numerose opere provenienti da chiese e conventi urbani ed extraurbani a seguito di soppressioni e demaniazioni, ha il suo nucleo centrale nella sala Vittore Crivelli, dove sono sistemate 3 opere del maestro veneto.

Pinacoteca Civica Vittore Crivelli
Pinacoteca Civica Vittore Crivelli
Pinacoteca Civica Vittore Crivelli

Le tre Opere del Maestro Vittore Crivelli

- Il polittico "Incoronazione della Vergine", composto da 18 pannelli realizzati con la tecnica della tempera su legno in cui il Pittore raffigura in alto da sinistra verso destra Sant'Antonio da Padova, Sant'Elpidio, La Madonna, Il Messia, Santa Maria di Magdala, San Bernardino da Siena; al centro da sinistra verso destra San Bonaventura da Bagnoregio, San Giovanni Battista, L'Incoronazione della Vergine, San Francesco d'Assisi, San Ludovico di Tolosa; e in basso sei pannelli di piccole dimensioni che illustrano episodi della vita di San Giovanni Battista. Le rappresentazione dei Santi su fondo oro del pittore veneziano sono assemblate in una cornice dorata di stile gotico la cui parte superiore è in gran parte perduta;

- il trittico con cimasa "Visitazione della Vergine a Santa Elisabetta" che si compone di quattro pannelli realizzati con la tecnica della tempera su legno che raffigurano il Cristo, la Visitazione di Maria a Santa Elisabetta, San Giovanni Battista e  San Francesco assemblati da una cornice di stile classico;

- una tavola con la raffigurazione di un frate francescano nell'atto di pregare.

 
Arricchiscono il percorso espositivo.
L’Assunzione della Vergine (1564) di Gerolamo Dente (detto il Tizianello), la Madonna del Rosario di Ernst Van Schayck, un’Ultima Cena dello sconosciuto Joane Salamandra, un’Allegoria della Fede della scuola di Filippo Ricci, la fuga in Egitto di scuola marattesca proveniente dall'Oratorio dei Filippini  e numerose altre opere di scuola locale.

Completa la collezione una sezione di grafica moderna frutto delle acquisizioni delle biennali organizzate dalla municipalità negli anni passati, a firma di prestigiosi autori quali, Ciarrocchi, Offidani, Pierleoni, Capuzzucca.

L'edificio restaurato dall'architetto Giuseppe Valadier, ospita anche la sala degli argenti in cui sono conservate pregevoli opere di oreficeria e argenteria realizzate nei  secoli XVII-XX, in parte oggetti liturgici provenienti dalle chiese cittadini e donati dalla Confraternita della Misericordia, in parte arredi e cancelleria proveniente dalle stanze del municipio dal secolo XVII al secolo XIX.