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Chiesa San Filippo Neri

Il complesso degli edifici del XVIII secolo composto dalla Chiesa, dal Convento ora sede della pinacoteca civica, dall'Oratorio di stile neoclassico e dalla Sagrestia biabsidata è stato realizzato dalla Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri.


La fondazione della Chiesa, eretta probabilmente su una struttura preesistente, risale al 1735 in risposta al desiderio dei Padri fermani di trovare nella Città di Sant'Elpidio a Mare un luogo adatto ad esercitare il loro apostolato.


Chiesa San Filippo Neri
Chiesa San Filippo Neri
Chiesa San Filippo Neri

Originale struttura barocca

Le caratteristiche planimetriche del tempio denunciano l'originale struttura medioevale longitudinale ad aula unica con terminazione absidata. I Padri Filippini si sono affidati per la realizzazione della facciata agli architetti Giovanni Battista Vassalli e Pietro Augustoni e per gli interni a Giuseppe Valadier, che ha dato alla struttura lo stile neoclassico che la caratterizza.

La navata unica è impreziosita dalla presenza di semicolonne corinzie, addossate alle pareti con piedistallo cilindrico, reggenti la trabeazione continua decorata a girali dorati delimitata e sorretta ai lati da due colonne corinzie che introducono all'abside dell'altare maggiore. All'interno opere di Giovan Battista Ripani, Nicola Monti, Alessandro Ricci, Carlo Gavardini. 

La Chiesa conserva l'organo realizzato a Venezia nell'anno 1794 dal maestro veneto Gaetano Callido. La Sacrestia conserva manufatti prevalentemente del XVIII secolo.

L'organo Callido

La Chiesa conserva l'organo di medio-grandi dimensioni realizzato a Venezia nell'anno 1794 Opus 319 dal maestro veneto Gaetano Callido, contenuto in cassa lignea decorata a tempera e olio e addossata alla controfacciata in cantoria realizzata in muratura e posta sopra il portone d'ingresso. Il parapetto è stato realizzato con la tecnica di più segmenti mistilinei e risulta convesso al centro.

La mostra d'organo è del XVIII secolo. Prospetto che si sviluppa in unico fornice, costituito da 23 canne del Principale 8' dal do2 disposte a cuspide con ali laterali su proprio zoccolo. Bocche delle canne allineate con labbo superiore a mitria e puntino a sbalzo.

Tastiera di 45 tasti do/mi-do3 con telaio e leve dei tasti in abete, diatonici con cartelle in bosso con doppio filetto trasversale scavato e singolo sui lati del tasto, frontalini piatti parzialmente conservati non originali, cromatici in noce tinto nero e riporto in ebano, modiglioni sagomati e capotasti in noce, tinti anch'essi di nero.

Barra della tastiera elegantemente modanata e tinta di nero. Si è conservato il copritastiera-leggio originale.

Pedaliera originale di 18 tasti do- sol# del tipo a leggio, costantemente unita al manuale; l'aggiunta del 19° pedale è recenziore e su di esso è posto il comando per l'apertura della cassetta espressiva.

Un ulteriore pedale, fuori telaio, comandava dei registri a percussioni reali. Registri comandati tramite pomelli in legno di frutto torniti e innestati su tirante cilindrico in ferro, a destra della tastiera disposti a quinconce su due file entro propria tavola di registrazione in legno di noce con tracciature a secco e tinta di nero.